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13 aprile 2007: Live con i Blue Stuff – Roma

Ma sotto Viale Augusto, CHE CE STA???!!!???
Tony Dubois, Mario Insenga & tutti i Blue Stuff vi invitano a scoprirlo insieme a loro VENERDI 13 APRILE h 2230 al BIG MAMA di Roma.
Si’, avete letto bene: il tempio romano del Blues, dove Edoardo incontro’ e suono’ con uno dei suoi miti, Johnny “Hammond” Smith…
Non occorrono grandi presentazioni ne’ dei musicisti, ne’ della location… occorre solo prenotarsi per evitare di stare in piedi tutta la serata…
Fans di Roma, del Lazio, e d’altri dove: l’appuntamento e’ chiaramente di quelli da non perdere, poi vedete voi… Hai visto mai che anche Edoardo voglia riprendere il filo di quell’emozione???
BIG MAMA, Vicolo San Francesco a Ripa 18 – 00153 ROMA 
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Tel.065812551 – Fax 065806497

(Dal comunicato stampa)

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Dal Forum del www.bennato.net

«Antò, allora, l’11 maggio ti aspetto al Big Mama! Facciamo nuovamente Sotto Viale Augusto che ce stà’»
«Mario, mi piacerebbe cantare anche Fuje Pascalì, anche se non ho la tua stessa mimica interpretativa.»
«E vabbuò, la faremo senza mimica! Buonanotte e grazie. Soprattutto per l’amicizia…»

Una di notte. Non c’è coprifuoco, anzi. Nei vicoli di Trastevere spira un venticello sottile e corroborante. L’aria odora di pioggia, di asfalto bagnato. Riavvolgiamo
il nastro: la serata non era cominciata per niente bene, come qualcuno di voi sa. Poi, il saluto (giocoforza!) veloce di Gianni Catani. Un po’ di malumore comincia
a serpeggiare ma, si sa, i sardi hanno la scorza dura. Come il granito. O come il canneto battuto dal vento di maestrale che affianca l’ippodromo di Viale Poetto,
a Cagliari: le canne si piegano fino all’inverosimile ma non si spezzano.Il live ha inizio, e con esso la performance dei Blue Stuff. Il Big Mama è stracolmo.
Al nostro tavolo si accomoda una coppia inglese. Pur non comprendendo un solo termine del ’neapolitan – slang’, ridono come bambini, contagiati dalle buone vibrazioni create da Mr. Mario ‘Blue Train’ Insenga.

 

Ho assistito a qualche concerto. Da spettatore e da addetto ai lavori. Raramente ho incontrato un personaggio come Mario. Non bastava il suo valore musicale, no: Mario è un autentico Mattatore. Questo è uno dei tanti strumenti “poveri” della tradizione blues; con questo boccione, Mario riproduce il “breath” di un basso tuba.

Privilegia moltissimo il dialogo con chi ascolta, e tra ”crotali napoletani”, “suonatori di jambè”, “cavalli di riporto” e “crotal trophy” per i vicoli di Napoli, come si dice
in gergo: “acchiappa il pubblico e non lo molla più”! Inoltre, ogni brano, viene preceduto da brevi cenni sull’autore, il significato del testo. Un mix perfetto di Passione, Umiltà, Ironia, Tecnica, Osmosi con gli astanti: signori, in una parola: BLUES! Introdotto dalla colorata “invettiva” contro i suonatori di jambè: «Ogni cuolpo su ò jambè, è nù morto che gl’arriva. A Napoli non si chiama jambè, ma ò strumento è muorti». Ricordando che: «Anni fa, al posto del jambè, c’era la chitarra.
E si cantavano le canzoni di Battisti, Bennato. Vero, Antonio?». Vengo chiamato sul palco della “House of the Blues”. A fatica, compio uno slalom speciale fra i tavoli.
Sistemo l’asta e per rompere il ghiaccio, mi rivolgo a Insenga:

 

«Mario, vogliamo spiegare al pubblico cosa c’è sotto Viale Augusto?» «Perché Antò? Tu non lo sai?»
«Mario, non sono di Napoli». Immediata e pittoresca la descrizione di “Blue Train’”. Il pubblico, divertito, approva.
Un cenno di Lino Muoio e parte il riff di Sotto Viale Augusto che ce stà

 

Inizio “ballerino” da parte mia. Mi rendo conto di non avere la voce sulla spia. Pazienza. Qualche concerto e qualche anno di musica, mi hanno insegnato a cavarmela in situazioni molto più complesse. Sguardi di intesa con i (bravissimi) Blue Stuff: Lino (“puozza campà cint’anni!”) Muoio alla chitarra, Fulvio (è anche un liutaio di prim’ordine!) Sorrentino al dobro e Francesco (“la freccia di Battipaglia”) Citera alla fisarmonica. Mario, deus ex machina, vigila su noi tutti.

 

Pezzo dilatato a dismisura nel finale…

Me & Blue Stuff, che in sottofondo (pubblico compreso) cantiamo «A, a, ma chi ò sape…» e Insenga che snocciola i “segreti” del sottosuolo di Viale Augusto.
New entry fra i “tesori sommersi”: «Il pallone di Maradona, è tunnellate e munnezza, Maurizio Costanzo…»

 

Fine del brano. Applausi dei Blue Stuff, applausi del pubblico. Baciamano del sottoscritto a Mario. C’è ancora una seconda parte tutta da godere in compagnia
della “musica del diavolo”. Presi per mano dalla band e accompagnati nelle strade polverose del sud degli States…
Una sola raccomandazione: visitate il loro sito

www.bluestuff.it . E se capitano dalle vostre parti: NON PERDETEVELI!!! Se non lo conoscete, vi innamorerete del Blues.
Se siete avezzi al genere, beh, non ve ne pentirete di certo. Grazie Mario, grazie Blue Stuff, grazie Giuliana per il “reportage”.

 

Un altro frammento di sogno che si aggiunge a un quadro che pian piano si completa. Pensandoci bene, forse è meglio che questo quadro non si completi mai. Perché nel momento in cui questo accadrà, probabilmente non ci saranno più sogni. E con essi, svaniremo anche noi…

Antonio Dubois

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