1 giugno 2008: Live al Festival Biblico – piazza – Vicenza
____________________________________________________________
Dal Forum del www.bennato.net
Vicenza, piazza San Lorenzo, 1 giugno 2008
Gennaro Scarpato ci attende. Troviamo anche le due Pulzelle nordico-sudiste Lou & Ele,
che accompagnate da Andrea si gustano il check di Eugenio e qualche scatto back stage.
Noi effettuiamo sommariamente il nostro collaudo; nel finale di Asia, applausi a scena aperta della piazza in attesa. Sono preoccupato e nervoso per il poco tempo
a disposizione ma Figus mi rassicura: il suono in esterno è tutto okay, dentro il palco buio audio totale, perché il tempo a nostra disposizione è scaduto.
Rimaniamo d’accordo con il fonico di Eugenio di fare il check in corso di esibizione, con Paolo Di Silvio promosso assistente di palco dei FdA. L’allegra comitiva alla quale si sono aggiunte Chiara e Elena, raggiunge il confortevole rifugio della buona cucina veneta. E in un tripudio di antipasti, filetti, pizze, spaghetti, dolci della casa, ansie e tensioni si sciolgono. Appena il tempo di sorseggiare un caffè che già si riparte. Adesso il problema ce l’hanno i vigili urbani per “eccessiva dilatazione acustica”, quindi per evitare contrapposizioni con la municipale siamo pronti a cominciare. Eugenio ci lascia un’eredità di folla non ancora paga di note e balli sfrenati.
Mi affretto a comunicare che la serata continua all’insegna della Bennato Family e sulle note finali dello strumentale di Dotti, medici e sapienti parte il live dei FdA.
Allora chi / Meno male che adesso non c’è Nerone / Asia / Non è amore / Every day, every night / Mangiafuoco / Il rock di Capitan Uncino / Afferrare una stella Orcogentile / One man band: Sono solo canzonette / Il gatto e la volpe / Z.E.N / Sbandato / Le ragazze fanno grandi sogni / Tu vuoi l’America / Nisida.
Live da bere tutto d’un fiato, con Gè scatenato e in forma smagliante ai cori e alle percussioni
a creare un tappeto sonoro di rara efficacia soprattutto sui brani non suonati nel decennale rapporto con Edoardo.
L’atmosfera e i protagonisti viaggiano sulle good vibrations:
Chiara e Elena (super-visionate da Maria Teresa) sono un po’ emozionate nel loro primo “sfogliamento” di Non è amore.
E poi la band divertita ed entusiasta per l’ampio spazio del palco e le Bennato Girls a fare un tifo infernale per noi.
Tutto talmente bruciante e senza un’attimo di respiro che sorprendo la ciurma in un momento di relax dopo il mio one man band: prontamente sollecitati dal filibustiere Dubois si rimettono in riga. Anche in questa circostanza un appartenente allo zoccolo duro mi esplicita alcune richieste: Facciamo un compromesso
e Signor censore. Sul gran finale di Nisida, un attentato alla mia capigliatura da parte di Alex Fusto e di MTL mette a rischio l’incolumità di chi scrive. Terminiamo
in perfetto orario anti reprimenda municipale. Smontaggio della strumentazione e rendez – vous nell’unico bar aperto dopo l’una di notte. Al suo interno incontro colui
il quale ha “lanciato” i titoli del “vecchio” Edoardo. Complimenti a profusione per la nostra performance: «Ti consideravo un imitatore e invece…» e discussione
sul significato di alcune canzoni di Edoardo. Chiaramente il nostro amico che di professione fa il tassista viene prontamente reclutato nella FdA-Bennato family
e immortala su pellicola il finale di questa 2 giorni entusiasmante.
Salutiamo Lou, Andrea e la tarantolata Ele. Facciamo rientro alla nostra dimora per poter approfittare di qualche ora di sonno. Ma so già che sarà molto difficile.
E infatti le emozioni non sono terminate: sala del buffet e incontro con Monsieur EuBen. Caro Antonio Scano, pensavi mi fossi scordato della “mission possible” affidatami? No, bello mio! Ecco il risultato, grazie alla solerzia squisitamente femminile di Valentina e Maria Teresa:
Con Eugenio parliamo del dopo Sanremo, delle date che attendono la sua compagine: Australia, Canada, Belgio, Svizzera… Terre contagiate dal morso della taranta. Approfitto dell’occasione per salutare Francesco il chitarrista di Eugenio che brama una Bottiglia acchiappasogni. Recepito, Scano? Ha avuto modo di ascoltare
un pezzo del nostro live e si complimenta. Ecco qua caro Fronte. Questo è il resoconto doverosamente succinto di quanto è accaduto in questa prima trasferta veneta. Qualche gufazzo ha svolazzato sopra la mia testa, ma evidentemente l’affetto e la forza delle persone che ho incontrato prima e dopo questo mini tour ha avuto il sopravvento. Rimangono nuove consapevolezze ancor più marcate: non avere nessun tipo di timore in qualsivoglia situazione; l’elasticità artistica che fa fronte ad ogni tipo di imprevisto; il calore che ogni nostra esibizione trasmette. Un ringraziamento doveroso va fatto a Maria Teresa Livraghi che con il suo impegno al limite del crollo fisico e la sua caparbietà ha reso possibile la realizzazione della metà di un sogno cominciato quando da adolescente dentro la mia cameretta suonavo la musica di Edoardo; grazie a Tony Pigatto e alla organizzazione del Festival Biblico per aver creduto in Dubois e nei FdA; grazie a Eugenio Bennato e al suo staff
(in particolare Alessandro) per l’estrema disponibilità tecnica; grazie ai Senza Fissa Dimora e a SOS Alta Padovana Onlus. A loro auguro tutto il bene possibile e al conseguimento dell’auspicato Evento che stiamo organizzando per dicembre; grazie a Alex e Valentina per l’amicizia e la professionalità con la quale mi sostengono;
grazie a Giorgio, Daniele, Mirko. A Paolo per la sua generosità e a Fabrizio per la sua perizia e la sua imperturbabilità. Perdonate se potete la mia irascibilità;
grazie a Gè per la fantasia e i colori della sua arte e perché non fa un sonno decente da tempo immemore; grazie a Chiara ed Elena, arruolate e contagiate dalla bennatite; grazie alla miniCiurma in trasferta: Michele, Lou, Ele, Andrea. Il vostro calore ci ha dato una marcia in più.
Scusatemi per il poco tempo passato con voi…
Antonio Dubois