20 febbraio 2009: Live a Locanda di Atlantide con Alberto “Napo” Napolitano – Roma
Sarà un grande onore per Dubois duettare con il principe degli interpreti di Faber, ovverosia
Alberto Napolitano in arte NAPO, sulle note di Quello che non ho.
Se potete, non mancate!
(Dal comunicato stampa)
____________________________________________________________
Dal Forum del www.bennato.net
E venne il gran giorno. Annunciato da una telefonata di Mister Alberto Napolitano, detto Napo: «Antonio stiamo entrando a Roma, che ne dici di provare il pezzo per
le 8?» Detto fatto. Insieme al fido Alex Fusto ci muoviamo in direzione della capitale andandoci a imbottigliare sul tratto della tangenziale che ci porta al quartiere
San Lorenzo, destinazione Locanda di Atlantide. Rimediamo miracolosamente un parcheggio ed entriamo giusto in tempo per assistere agli ultimi ritocchi prima del sound check. Salutiamo Napo e in attesa che arrivi il mio turno di prova abbiamo modo di approfondire diversi argomenti sui nostri rispettivi tributi.
Facciamo conoscenza anche con gli Operai della Fiat 1100, ensemble calabrese che (con grande successo) porta nelle piazze italiane un tributo al grande Rino Gaetano. Per l’occasione saranno la band di Alberto. Quindi, spettacolo diviso in due: prima Napo e Faber, dopo Operai e Rino. Check impeccabile da parte di Alberto e gli ODF1100. vengono eseguite Il pescatore e una sontuosa Creuza de ma per provare il bouzouki di Napo.
Torniamo un attimo indietro… Tutto è nato da un intervento (mio e di Napo) radiofonico con Rita Nurra e Radio Internazionale in occasione del decennale della scomparsa di Faber. Dopo aver assistito al duetto Edo-Bubola sulle note di Quello che non ho, proposi a Napo di eseguire lo stesso brano in occasione del suo primo live romano. Sorprendentemente (per me) Alberto rispose positivamente al mio invito. Per farvi capire il valore di questo musicista pubblico il link al suo sito: http://www.napo.biz Più delle mie (inutili) parole potrete leggere le performances del Nostro con Illustri Musicisti. Fresca fresca la sua partecipazione all’ultimo lavoro di Enrico Ruggeri. E’ vero che il sottoscritto ha fatto il callo (grazie ai musicisti di Edoardo) a collaborazioni prestigiose, ma vi confesso che affiancare l’Interprete
per eccellenza di De Andrè mi ha messo uno staterello d’ansia mica male… Difatti, proviamo il brano e non riesco a “entrare” nel pezzo. Colpa del mio monitor che fa
i capricci, del mio (piacevole) stupore nel sentire il trombone che cavalca il blues di Quello che non ho. Insomma, morale della favola, salto qualche verso della canzone e non sono per niente soddisfatto della mia prova. Visto e considerato che Napo va come un treno affiancato da una 1100 truccata!
Finito di provare l’impianto, ci avviamo all’affollata tavolata dove dialetti calabroligurisardoromani si intersecano in un intercalare che solo la complicità dei musicanti può trasmettere. Intanto la Locanda si riempie (come da copione) fino all’inverosimile. Un binomio del genere fa sognare più di un fan. Pronti… Via! In un tourbillon Faberiano con Don Raffaè dove Carlo degli ODF1100 affianca vocalmente Alberto. Se ti tagliassero a pezzetti (arrangiamento straordinario, con un trombone struggente), Fiume Sand Creek, Coda di lupo, Il pescatore, Volta la carta, Dolcenera. Ma anche una parte del repertorio poco conosciuto ai più, splendidamente sorretto dagli ODF1100. Il numeroso (alcune centinaia di persone) pubblico alle mie spalle improvvisa danze sui brani più mossi, accompagnando a gran voce Napo.
E’ arrivato il momento del blues… Trovo il tempo per spiegare alla platea quanti incroci ci sono su questo palco. In questa sera. Liguria e Campania.
Sardegna e Calabria. Fabrizio e Edoardo così lontani e così vicini 30 anni fa a Tempio Pausania. Alberto, io e i ragazzi della Fiat 1100 pronti a prendere
il testimone di quell’incontro… Parte la chitarra stoppata sull’accordo di MI, e la voce di Napo scura e dolente.
Arriva il mio turno e scarico sul microfono tutto il nervosismo per la prova mal riuscita poche ore prima e soffio note rabbiose dentro le ance della Blues Harp in un finale (detto con le parole di Alberto!!!) epico. Alex Fusto da eroico filmaker qual è, si destreggia fra sigarette, fanciulle sinuose e danzanti cercando di riprendere
al meglio la performance di cui sopra.
Su queste note blues termina anche il set di Napo fra gli applausi scroscianti del pubblico. L’indomani lo chiamo mentre è in viaggio verso casa.
Mi informa che il Lazio lo accoglierà nuovamente il 4 di aprile. Incroci di vita in musica.
Marina, Benedetta Ragazzaccia! Grazie per avermi fatto scoprire un Mirabile Interprete di quel mondo di note a te tanto caro…
Antonio Dubois
Foto di Alex Fusto – © Studio Emagine