19 febbraio 2009: Live a Pride – Roma
____________________________________________________________
Dal Forum del www.bennato.net
Resoconto –o Conto reso- di quanto accaduto al Pride Pub di Roma…
Con un po’ di ritardo raggiungiamo questo locale che è un nome “pesante” nel circuito dei music club capitolini.
Con Paul Di Silvio ci arrangiamo a fare da rodies, da tecnici e –in ultimo- a suonare.
Terminato un check abbastanza periglioso, ci accingiamo a –una volta tanto- rilassarci gustandoci i manicaretti del “Sor Praid”…
Ultimi controlli sulla scaletta. Ci sono 2 new entry: Sei come un juke box e Un giorno credi.
1.Asia 2.Meno male che adesso non c’è Nerone 3.Signor censore 4.Non è amore 5.L’isola che non c’è 6.Sei come un juke box
7.Mangiafuoco 8.Il rock di Capitan Uncino 9.Z.E.N. 10.Sbandato 11.Viva la mamma
12.Le ragazze fanno grandi sogni 13.Un giorno credi 14.Una settimana un giorno 15.Sotto viale Augusto che ce stà 16.Nisida
C’è anche il Mitico Ale Sbandato!!! Tifo Sfrenato e Amicizia in gran quantità
«Ragasciuoli, tocca a noi!!!» Oramai, i FDAB – FalsiDellArchitettoBennato si erano abituati fin troppo bene:
palchi larghi in tutta Italia. Stasera staremo –per così dire- un “tantinello” stretti…
Locale stracolmo –e pensare che era un giovedì sera!- e fans di Edo da ogni dove: dagli insospettabili colleghi di Foresi al popolo di facebook. Tutti con un’unica caratteristica: l’affetto per le canzoni di Edoardo. Io e i ragazzi ci guardiamo in faccia: c’è davvero una grande partecipazione, la voglia di cantare canzoni che sono diventate grandi classici della canzone d’autore italiana…
Un’ora e mezza scivola via calda e vibrante. Chiedo lumi sull’orario. Sforiamo leggermente proponendo un bis in perfetto stile one man band. Sono solo canzonette
e Il gatto e la volpe salutano degnamente gli amici che sono venuti a battezzare la band che ha definitivamente abbandonato il vecchio nome per abbracciarne uno nuovo e cominciare un periodo denso di impegni…
I Falsi d’Autore sono morti. Viva i FDAB – FalsiDellArchitettoBennato!
Antonio Dubois